Questa mattina avevo fretta. E la fretta non aiuta mai.

Bisogna prendersi tutto il tempo e cosa c’è di meglio che fare due passi, guardare il paesaggio del cuore e ricordare la meravigliosa Pasqua appena passata.

Ho voglia di dire, benvenuta!

Un buon combattimento richiede un degno avversario. Qualcuno per il quale si debba dare il meglio di se. Soprattutto se la sfida è senza regole e sono ammessi colpi bassi.

L’allenamento richiede di sapere qual’è il premio per la vittoria, e quale il rischio di perdere. Non ci sono premi per chi arriva secondo, ma la consapevolezza di rendere onore al proprio avversario.

Messa così potrebbe sembrare una cosa seria, e lo è nello spazio di un dialogo nuovo. Dove c’è spazio per scoprire le proprie carte e vedere quanto ci assiste la nostra abilità e la fortuna.

Intanto mi alleno e mi rallegro per la sfida. Presto il gong farà da eco a una meravigliosa battaglia.

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